SIAMO AI TEMPI SUPPLEMENTARI


Antonio Dovico – La partita politica in Italia è scaduta. E’ imminente il rinnovo del Parlamento e non si sa come adempiere alla necessità. Si può sperare che i partiti in campo saranno illuminati, e concordemente escogiteranno una legge elettorale concepita con profondo spirito di servizio verso la Nazione intera? No, non sembrano esserci le premesse. Osserviamo troppe schegge di partiti che, avendo smarrito la fede politica (ammesso che fosse quella giusta in assoluto) comune, vagano per l’aria come foglie secche spinte dal vento. Osserviamo la sinistra anticristiana per auto definizione. E’ una bomba esplosa fragorosamente, e di essa rimangono solo schegge impazzite che seguono traiettorie divergenti. Impossibile raggiungere una meta comune giovevole per la comunità che si vuole rappresentare. Deponiamo ogni speranza. Guardiamo a destra. Berlusconi è ritornato da quell’aldilà politico dal quale si pensava non sarebbe più tornato. Ma grazie alla vocazione della sinistra a frantumarsi anziché compattarsi, arieccolo a rivendicare la guida dell’area, contendendola al combattivo Salvini. Osso veramente duro da rosicare, questo, e non si sa quanto duro sarà per gli alleati minori. Anche qui lotte intestine per conquistare privilegi ad personam, strafottendosene del popolo pecora. A rivitalizzare oltremodo l’ex cavaliere, concorre anche l’eterogenea provenienza ideologica dei rappresentanti del movimento 5stelle. E’ presumibile che la parte che proviene dalla sinistra, non è d’accordo su decisioni gradite alla destra, e viceversa. Nel movimento si nota la smania di potere dI Luigi Di Maio, una stella che pretende di brillare più degli altri. Candidarsi a premier del governo è stato un passo falso che solo un ragazzo privo di continenza e incapace di ponderare i problemi che ne sarebbero discesi, poteva fare. Lo ha fatto, e già se ne possono osservare gli effetti. Non potranno che essere elettoralmente penalizzanti, a meno che gli errori dei concorrenti maggiori non soverchino di molto quelli dei grillini.

Volendo considerare che a dare forza al movimento 5stelle, sono tutti i delusi della politica dei partiti che votavano con devozione in precedenza, si potrebbe registrare una stagnazione sulle posizioni precedenti; un incremento del rifiuto delle urne, o anche paradossalmente, lo scongelamento della massa degli astenuti che ritornando alle urne conferirebbero il suffragio al Movimento. Con quale motivazione? Semplice. Sia la destra che la sinistra, alternandosi al Governo, hanno dimostrato di operare non nell’interesse del grosso del popolo, ma per farsi i fatti loro nel modo più scandaloso possibile. La sopportazione non può andare oltre, perduti per perduti votiamo una forza politica nuova, ancora non esperta nell’arte dei trucchi. Uno di questi – madornale e scandaloso -, è quello di modificare la legge elettorale per non mollare il potere. Questo è quanto succede da un quarto di secolo. Abbandonato il “Mattarellum”, abbiamo avuto il “Porcellum”, e adesso si balla col “Rosatellum”.

Se passa, l’Italia dalla politica ballerina, stavolta t r a b a l l e rà. E’ Scaduto il tempo della “partita”. Si stanno giocando i supplementari. Ma s’impone comunque una domanda: e dopo?…

Antonio Dovico

Capo d’Orlando—25 settembre 2017

 

ALLA RICERCA DI UN CINCINNATO

Antonio Dovico – Si avvicina la scadenza del Parlamento, e siamo ancora in mezzo al guado. Non c’è una legge elettorale, mediante la quale si possa sperare in un Parlamento capace di partorire un Governo, il cui rigoroso ed esclusivo proposito sia di operare per il bene della Nazione, e non per l’espoliazione dei diritti politici dei cittadini. Questa può essere prassi dei regimi totalitari. e non di governi che si autodefiniscono democratici.

La prospettiva che si auto accredita, è che la tendenza dei governi degli ultimi venticinque anni, semmai varierà, varierà in peggio. Due delle maggiori forze politiche che in passato “apparivano” antagoniste, e tali vogliono far credere di essere tuttora, è un trucco per ingenui, se purtroppo buona parte degli italiani non fossero realmente tali. Altrimenti, come si può credere ancora a coloro che hanno amministrato l’Italia negli ultimi venticinque anni, facendole perdere terreno in tutti quei settori che determinano la buona salute di una Nazione? Non si nega che il fenomeno di stasi – quando non di recessione -, non risparmia neppure il resto del mondo, ma l’Italia soffre molto più delle “sorelle” europee, ed è questo che rivela chiaramente l’esistenza di un male oscuro che va eliminato. Male “oscuro” solo in senso dialettico, perché in realtà visibile e palpabile, per chi ha occhi per vedere e orecchie per sentire. Questi sono gli organi , insieme alla mente, deputati ad attivare la vigilanza, tenendo lontani i ladri di polli, ma non solo di polli!

I cittadini vigilanti, che hanno valutato quanto tempo utile ha sprecato il Parlamento a trazione berlusconiana, solo per discutere controverse leggi ad personam, le quali, in quanto tali, sono scandalosamente e per natura, adversus gentes. Ad ogni buon conto, per non pagarla cara nella prossima tornata elettorale, ci ha regalato il “porcellum”, ed eccoci serviti: barba e capelli.

Fatto fuori il porcellum insieme ai suoi geniali creatori, ecco che gli attori cambiano, e con gioia malcelata ci confezionano l’ “Italicum”, prezioso parto dell’italica fantasia. Il mondo ce lo avrebbe dovuto invidiare ma, ma qualcosa è andata storta e siamo tuttora in un mare agitato, che tende alla tempesta. Ma il genio italiano non muore mai, e pensa e cerca, ecco che ti scodella un’altra perla che termina in “um”. ROSATELLUM ! Però, guarda che fantasia! Ma se non funziona neppure questo, siamo in mezzo al mare. I pescicani pregustano gustosi bocconi. Che Dio ce la mandi buona. Solo lui può salvarci dai geniali politicanti del terzo millennio. Stanno continuando la partita che neppure i supplementari risolsero. I giocatori sono troppo uguali, e chi vincerà per il rotto della cuffia, potrà pure avere la volontà di rompere l’incantesimo, ma non avrà la forza di vincere le potenze misteriose che inchiodano l’Italia ad un destino inesorabile. A parte l’influsso di potenze misteriose, il mare oscuro che trattiene l’Italia, rispetto alle consorelle europee, sta nel costume elettorale italiano. Chi ha volontà ambizione e potere, candida sé medesimo a rappresentante del popolo. Un tipo così, è l’archetipo gradito (quando non osannato)dall’italiano medio. Il potenziale uomo di Stato capace e coscienzioso conosce la situazione, e se ne rimane zitto e quieto nel proprio nascondiglio.

Domandatemi pure: Antonio Dovico, tu parli parli, ma soluzioni ne hai? Spero che ci salvi il Padreterno, ma fallita la speranza, proporrei di andare a prendere di peso un Cincinnato che lavora i campi reggendo l’aratro trainato da una coppia di buoi, e lo insedierei al Quirinale. Con lui gli antichi romani salvarono la città decadente, a causa dei corrotti professionisti della politica dell’epoca.

Antonio Dovico

Capod’Orlando 05 ottobre ’17

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